RACCONTARSI SCRIVENDO – A.M.A.R.V. – Le testimonianze dei partecipanti

RACCONTARSI SCRIVENDO”

in collaborazione con l’ospedale di S.Bonifacio (Vr) e A.M.A.R.V.

Martedì 28 maggio 2024 si è concluso il duplice percorso di scrittura autobiografica “Raccontarsi Scrivendo”, che si è svolto nell’arco di 3 incontri negli spazi messi a disposizione dall’Ospedale Fracastoro di S.Bonifacio. Sin da quando è nata l’idea di collaborare con Paola Bissoli dell’associazione A.M.A.R.V. e con la dott.ssa Sara Lombardi, primario della Medicina Generale (specialista in Medicina Interna e Reumatologia), mi ha colpito il sincero entusiasmo e la sinergia che si è creata fra queste realtà. Ringrazio entrambe di cuore per aver creduto in questo progetto, motivando le persone a partecipare e spendendosi concretamente affinché tutto funzionasse al meglio.

Al termine del percorso ho chiesto ai partecipanti di lasciare una traccia della loro esperienza… credo le loro parole siano le più appropriate per raccontare questo viaggio, in quanto si rivelano le più fedeli e significative rispetto a ciò che le persone hanno vissuto.

Feed-back I° gruppo

Le partecipanti, grazie alla scrittura di sé, hanno potuto apprezzare dei cambiamenti, che si sono manifestati sul piano emotivo, fisico e psicologico, fino a toccare la dimensione più interiore.

Mi sono vista molto cambiata, ho imparato a scrivere cose che non avrei mai detto a voce” – “Allo specchio non ho visto cose che mi fanno ringiovanire, questa è la vita…” – “Il primo giorno del percorso tremavo, oggi sono tranquillissima” – “Ho visto parti di me che non mi aspettavo e avevo un po’ lasciato, come il guardarmi dentro con obiettività” – “Il percorso mi ha fatto capire molti aspetti, perché nella scrittura mi sono resa conto delle cose negative di me, ma ho anche cominciato a vedere cose positive e questo mi ha fatto stare bene”

Ciò che di essenziale ogni partecipante porta nel proprio bagaglio autobiografico…

Porto con me un po’ di autostima verso me stessa. Scrivendo mi sono resa conto di avere molte qualità e ho voglia di metterle in pratica” – “Mi porto un bagaglio ricco di emozioni, con persone che hanno condiviso i propri pensieri” – “Nella valigia metto questi 3 incontri, sono stati molto interessanti per la mia persona” – “Porto con me la conoscenza della scrittura e la voglia di imparare di più a leggere e scrivere” – “Mi porto un punto di domanda. Mi domando se ciò che vedo potrebbe essere diverso. Il punto di domanda inteso pure come curiosità per ogni cosa”

Gli aspetti da approfondire, su cui c’è ancora bisogno di riflettere…

Mi piacerebbe capire e scrivere delle persone che ho davanti a me” – “Vorrei riflettere sul tema della paura, per migliorare me stessa” – “Il tema che vorrei approfondire è quello di imparare in fretta perché c’è poco tempo” – “Vorrei cercare di essere meno nel giudizio, si tende sempre ad essere giudici di noi stessi e spesso siamo implacabili”

Ciò che potrebbe essere migliorato…

Vorrei cestinare le cose negative che sono venute fuori da me perché fanno solo male” – “Secondo me è andato bene tutto” – “L’esperienza con le persone che ho frequentato è stata molto utile, anche con il ‘dottore’…” – “I ricordi brutti” – “Se dovessi trovare un difetto direi che gli incontri dovrebbero essere più ravvicinati, magari settimanali o quindicinali”

Cosa racconteranno di questo percorso a chi non l’ha vissuto…

È stato molto utile per conoscere me stessa e lo consiglierò ad altre persone” – “Racconterò che è stata una bella esperienza perché scrivendo escono fuori cose personali che possono aiutare chi ti sta accanto” – “Non pensavo che l’ospedale di S.Bonifacio prendesse a cuore questi incontri…! – “Un percorso che insegna a raccontarsi, con la nostra voglia e la nostra storia vissuta” “Il percorso mi ha aiutato a guardarmi dentro. Le esperienze e le condivisioni mi hanno permesso di vedere le cose da altre prospettive”

RACCONTARSI SCRIVENDO”

ospedale di S.Bonifacio (Vr), in collaborazione con A.M.A.R.V.

Feed-back II° gruppo

I partecipanti, grazie alla scrittura di sé, hanno potuto apprezzare dei cambiamenti, che si sono manifestati sul piano emotivo, fisico e psicologico, fino a toccare la dimensione più interiore.

All’inizio mi sono vista impacciata e sentita un po’ fuori luogo, convinta com’ero che non sarei riuscita a scrivere o comunque avrei fatto molta fatica. In realtà non c’è stata troppa fatica e se talvolta non c’è stata condivisione, è stato per timidezza e per volontà di riflettere sugli spunti altrui” – “Tutte le mie aspettative sono state esaudite. Troppo forte questo (per)corso. Per me c’è stato un prima e un dopo. È stata una bella scoperta, nel senso di togliere il coperchio a tante ‘cose’. Grazie! L’ho affrontato con la mia solita curiosità e ho fatto bene” – “Mi sono visto sempre rilassato, ma al tempo stesso attento, vigile, serenamente sorpreso” – “Non avevo aspettative, volevo solo lasciarmi andare liberamente e condividere qualcosa di me con altri. Sono timida ed introversa per cui è stato difficile ma stimolante” – “Ho iniziato il percorso e, se ‘prima’ potevo rivedermi in uno specchio d’acqua torbida e pesante, nel ‘dopo’ l’acqua appare più trasparente, colgo l’azzurro riflesso del cielo e scorgo sassolini colorati sul fondale” – “Mi sono vista ‘bene’, soddisfatta nelle aspettative, sorpresa dell’approccio, incuriosita dalle proposte, soddisfatta del ‘prodotto’ personale, incredula di aver mantenuto le capacità di scrittura” – “Il cambiamento c’è stato. Devo dire interessante. Mi ha fatto riflettere” – “Scoperta di un mondo nuovo, perché raccontare sé stessi non è usuale. Mi sono vista disponibile a mettermi in gioco, occorre darsi dei tempi a scrivere oltre queste ore di (per)corso. Sono troppo esigente con me stessa, dovrei trovare o provare ad essere più leggera” – “Lo specchiarsi è sicuramente riflessivo – Non avevo particolari aspettative – Bravo Michele, ottimo relatore e persona sensibile – Forse il cambiamento è stato riflettere e ascoltare”

Ciò che di essenziale ogni partecipante porta nel proprio bagaglio autobiografico…

Porto con me la consapevolezza di sapermi raccontare, anche in modo onesto e puntuale. La bellezza di ascoltare senza pregiudizi i racconti altrui. L’importanza di una condivisione sincera che non ti fa sentire fuori luogo” – “Porto con me l’ascolto, come ho sempre fatto. Mi piace ascoltare le persone e carpire le loro emozioni gioiose, sono empatica. Le persone vogliono essere capite” – “La certezza che ‘non si è mai finito di imparare’. L’ascolto silenzioso ‘dentro’ comunica più delle parole e di ogni linguaggio” – “Una maggiore consapevolezza e conoscenza di me rispetto agli altri. Ho riscontrato diverse affinità con i miei compagni di (per)corso” – “Attraverso la consapevolezza, la condivisione nel gruppo, lo ‘stare’ nel dolore (periodi difficili e dolorosi sia dal punto di vista fisico sia emotivo) sapendo di non essere così soli, lenisce la pesantezza, si avverte maggiore leggerezza, scrivere di me in terza persona zittisce il giudice interiore che spesso si affaccia, tecnica che userò quando sentirò mancare la autocompassione” – “Nella valigia porto le persone conosciute, le occhiate nelle vite degli altri e la sensazione chiara e forte di essere fortunata” – “Porto con me la conoscenza del mio intimo. Emozioni anche condivise” – “Per scrivere , prendersi il tempo. Mi è piaciuto molto la condivisione con le altre persone, anche se costa leggersi davanti a un gruppo che non si conosce, o meglio leggersi agli altri” – “Bella esperienza e molto interessante e direi originale. Bello mettersi a confronto con altre persone”

Gli aspetti da approfondire, su cui c’è ancora bisogno di riflettere…

Vorrei riflettere ancora sull’importanza della scrittura come situazione di introspezione e pausa di riflessione”. – “Ho bisogno di scrivere. Scrivevo un’agenda familiare fino al 19 aprile. Mi sono fermata. Ora ricomincerò” – “Ho bisogno di riflettere sui meccanismi ‘psicologici’ che possono aiutare a scrivere di sé stessi in profondità” – “Devo riflettere sulla mia diffidenza nel liberare i miei pensieri con gli altri” – “Vorrei approfondire il tema della fiducia maggiore nella vita e in me stessa (…)” – “Mi piacerebbe riflettere ancora un po’ sui rapporti interpersonali stretti” – “Ho bisogno di riflettere sulla mia autostima” – “Penso di essere molto dispersiva e di non avere un metodo. Ho cercato di scrivere ciò che avevo dentro di me” – “Vorrei approfondire gli aspetti positivi e negativi per migliorare ed essere consapevole”

Ciò che potrebbe essere migliorato…

Nulla” – “Tutto bene, troppo bene” (forse il mio silenzio, non sono riuscita a leggere niente, scrivo male) – “Il cestino è vuoto. Tutte le risorse di questo (per)corso sono state condivise con sincerità. Restano nel cuore e non nella spazzatura!” – “È proprio la mia diffidenza, non so se ho più paura di essere giudicato o di svelare me stesso” – “Per cause di forza maggiore, se si deve saltare 1 incontro, ne restano solo 2. Sarebbe magari utile aggiungerne 1 o 2 in modo da garantire al gruppo di poter partecipare qualche volta (in più se in caso di assenza)” – “Il cestino è vuoto!” – “Forse ci voleva più forza a svelarmi e a parlare in prima persona, meno riservatezza” – “A volte mi trovavo come ad un bivio: non sapevo come e cosa scrivere, dove andare, cosa fare. Io sono una pessimista, ma non dovrei scriverlo!” – “Direi che non ci sono stati lati negativi. VOTO 10”

Cosa racconteranno di questo percorso a chi non l’ha vissuto…

È stato interessante, diverso, rilassante, arricchente, appagante” – “Ho già raccontato di quest’esperienza a persone come me malate croniche. Racconterò del gruppo, dell’unione del rapportarsi e soprattutto dell’ascoltare senza commentare” – “La bellezza del ‘perdere tempo’ nello scrivere, nell’ascoltare e nell’ascoltarsi” – “Bella esperienza di vita. Non facile ma aiuta a capirsi e a capire gli altri. ‘Uno sfogo dell’anima’” – “Interessante, curioso, piacevole… lo consiglierei a chi sta seguendo/facendo un percorso personale o sta affrontando un periodo di chiusura emotiva per vari motivi” – “Racconterò che dopo tanto tempo ho avuto del ‘buon tempo’ per me” – “Lo posso condividere a tutte le persone che sono sempre di corsa, invitandole a fermarsi a riflettere” – “Vale la pena almeno mettersi in gioco e provare a scrivere di sé stessi, aiuta ad amarsi di più e per primi” – “Raccomanderei a tutti un’esperienza simile, perché ritengo che potrebbe servire a molte persone”

Michele Dai Prè (“Esperto in formazione autobiografica e delle scritture relazioni di cura”)