Si è concluso oggi, 1 giugno 2023, il percorso di scrittura autobiografica “Raccontarsi Scrivendo”, presso la biblioteca comunale “Alda Merini” di Lavagno (Vr). La gioia più grande è aver condiviso un tratto di cammino con persone stra-ordinarie nella loro diversità, accomunate dalla curiosità e dalla passione di scrivere di sé. Lascio alle loro parole il racconto di questa esperienza… Il Glossario Condiviso, realizzato artisticamente da Giuseppe Pasetto, ben riassume lo spirito dei partecipanti, cui va la mia profonda gratitudine.
“Mi sono avvicinata con entusiasmo al percorso di scrittura autobiografica e le mie aspettative sono state pienamente soddisfatte. Il viaggio migliore è dentro sé stessi. Un punto fermo dove prendersi il tempo di guardare le cose dalla giusta prospettiva. Nulla è da tralasciare” (Anonima)
“Durante il percorso di scrittura autobiografica mi sono vista me stessa. Alla conclusione le aspettative non sono cambiate, era ciò che mi aspettavo. Al termine del viaggio autobiografico nella valigia porterò la voglia di raccontarmi sempre e la serenità che mi hanno trasmesso i compagni di viaggio. Rispetto ai temi su cui riflettere ancora un po’, in questo momento sono in una fase di stallo, è stata dura ed ora mi prendo un po’ di ferie. Di questa esperienza assolutamente nulla è andato male, altrimenti non avrei aderito! È un’esperienza che mi sento di consigliare a tutte le persone che hanno voglia di rimettersi in gioco. Io mi sento molto felice di quello che ho appreso e dato!!!” (Annamaria)
“L’uomo interiore e l’uomo esteriore non può vederlo lo specchio, ma Dio. Al termine del viaggio autobiografico nella mia valigia porterò le parole lette da tutti che mi hanno emozionato… Sul ‘comodino’ metterei quei fogli che mi interrogano sul senso e tutti i perché di tutto… Cellulari e intelligenza artificiale possono guastare la creatività; meglio a volte ascoltare le persone che abbiamo vicino e dare importanza all’uomo, misura di tutto…” (Giuseppe)
“Durante il percorso a volte mi sono vista sicura, ma a volte anche fragile. Attraverso i ricordi ho rivissuto ed elaborato anche alcune fragilità che erano rimaste lì, inespresse, diventate forza quando prendi atto che anche quelle sono ‘il te’. La scrittura autobiografica fa ‘bene’; emergono ricordi, si ricostruiscono passati, si scopre anche quanto si ha avuto, cosa si è stati. È una gratitudine alla vita, alle esperienze, scopri quante ricchezze hai avuto ed hai. È più facile elaborare il passato ‘lontano’, meno facile quello ‘vicino’, non solo come memoria ma anche per il bisogno di ‘distacco’ dalle esperienze vissute. Semplicemente consiglierei a tutti l’esperienza, veramente ‘da provare’” (Anonima)