L’accompagnamento autobiografico

Quando mi accingo ad accompagnare una persona in un percorso autobiografico mi propongo anzitutto di aiutarla a scoprire la bellezza e la potenza della scrittura di sé. Partendo dalle motivazioni profonde che la animano, la invito a riconquistare la propria vita e la propria storia, giacché scrivere accresce l’autostima e stimola la capacità di ricordare. L’autobiografia prende gradualmente forma… L’andamento retrospettivo aiuta “paradossalmente” a vivere meglio la quotidianità, le giornate diventano piene ed appaganti, i gesti più consapevoli. Al contempo la scrittura apre una dimensione progettuale, in quanto si diviene esigenti con sé stessi, non essendo più disposti ad accontentarsi. Sogni, aspettative, inclinazioni, prendono vigore, dal passato cominciano ad affiorare attitudini e competenze che si credevano cadute nel dimenticatoio. In tal modo si palesano progetti troppo a lungo rimandati e riposti nel cassetto, che spingono verso un cambiamento irreversibile.

Nella relazione diagrafica l’approccio professionale è connotato dall’umanità del consulente; ogni volta debbo fare spazio all’altro, pormi in ascolto e trovare la “giusta distanza”, elaborando delle proposte “su misura” per lui/lei. Più che una tecnica è un’arte che si affina nel tempo e non è mai data definitivamente. Una sensibilità da lasciar maturare… Ogni volta è per me un incontro emozionante, da onorare. Il primo passo è quello di comprendere il punto di partenza dell’altro, la sua domanda profonda, la richiesta d’aiuto implicita od esplicita… e da lì, pazientemente, aiutarlo a lavorare su ciò che emerge da sé, senza sconti né ipocrisie, talvolta attraversando passaggi faticosi e dolorosi, ma sempre con benevolenza.

Pertanto un percorso autobiografico non può essere preconfezionato, né diventare un format definito ed uguale per tutti che si avvale del “copia e incolla”; pur seguendo un canovaccio, talvolta mi ritrovo a stravolgere il programma a pochi minuti dall’inizio dell’incontro, grazie ad un’intuizione, a uno spunto inaspettato, che spesso emerge da uno scritto precedente del narratore. Questo moto inaspettato mi apre ogni volta a uno stupore radicale!